Recensione - Verso una architettura

Verso una architettura

di Le Corbusier
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Verso una architettura è apparso nel 1923 ed è una raccolta di saggi, dell'architetto Le Corbusier, che contengono le teorie dell'autore su i nuovi linguaggi e forme nell'architettura moderna.
Nell'opera l'architetto analizza la necessità di creare una nuova architettura e di come l'arte emoziona l'uomo. Sostiene che questa emozione sia suscitata dall'armonia percepita nel guardare un'opera. Infatti Le Corbusier si oppone all'accademismo poiché considera che opere accademiche non sono in grado di far emozionare; ed enuncia che l'emozione suscitata dall'architettura nasce da regole e rapporti matematici contenuti nelle forme. Però riferendosi ai suoi contemporanei, dice "occhi che non vedono", questo relativo al fatto che l'armonia è proprio lì davanti gli occhi, ma non la si vede.
L'armonia è nelle grandi opere di ingegneri, come: automobili, aeroplani, piroscafi.
"Occhi che non vedono" perché, in quegli anni di
 sviluppo commerciale e periodo di grandi cambiamenti, l'uomo si sentiva soffocato dal progresso e di conseguenza non riusciva ad adattarsi al cambiamento. Infatti Le Corbusier intercetta due problemi:
-il fatto che la casa non è stata adatta all'epoca
-lo standard
Le Corbusier, per dare una risposta, confronta presente e passato. Per il presente prende a esempio le grandi opere ingegneristiche come la macchina e per il passato il Partenone.
Il Partenone (come ogni opera antica) è stato costruito in base agli standard dell'epoca così evidenza che occorre creare un nuovo standard adatto all'epoca moderna fondato sui principi estetici del periodo e prendere da esempio le grandi opere ingegneristiche sopra citate. Quindi 
per rispondere al problema è necessario confrontare la casa con l'automobile“L’automobile è un oggetto dalla funzione semplice che ha imposto alla grande industria la necessità della standardizzazione. Le automobili hanno tutte gli stessi dispositivi essenziali.” "Facciamo le case come automobili, nelle quali venga ricercata euritmia! Facciamo macchine per abitare, a misura d’uomo e secondo i suoi bisogni essenziali." L'architetto reputa essenziale, per rispondere e risolvere il problema, costruire tutte le case con gli stessi bisogni essenziali, costruire case-strumento, case in serie, sfruttando le nuove tecnologie, permettendo a tutti di vivere in una confortevole abitazione, dal più povero al più ricco.

L'architetto si approccia anche all'urbanistica e si interroga su come l'uomo possa essere felice abitando nella sua città, arrivando a una conclusione: l'uomo è felice nell'ammirare la bellezza del luogo circostante e afferma che l'architettura è l'attività che produce popoli felici; e pone al primo posto la casa considerandola uno dei più urgenti bisogni dell'uomo. Inoltre per Le Corbusier non esiste una distinzione tra architettura e urbanistica, infatti egli studia un sistema di relazioni tra l'edificio abitativo e il quartiere e l'ambiente circostante, cioè della città.
Le Corbusier affronta al tema della LUCE (tema principale, che segnò tutta la sua carriera); in relazione alla luce tratta tre concetti: VOLUME, i volumi nella luce rivelano forme primitive, le più belle ed esse costituiscono le architetture più antiche, forme e volumi geometrici semplici che assemblati producono poesia. Al concetto di volume associa quello di SUPERFICIE che l'avvolge e modifica e poi quello di PIANTA, elemento generatore senza il quale ci sarebbe arbitrio e disordine.

Il libro è ricco di illustrazioni e si legge velocemente ma si deve prestare una certa attenzione, deve essere letto da ogni architetto e/o aspirante architetto, e io come studentessa di architettura non potevo farmi mancare nella libreria e nella mia "libreria conoscitiva" questo gioiello.
Inoltre voglio dedicare qualche riga anche all'edizione: la copertina, la carta (pesante e semi-lucida), l'impaginazione, le illustrazioni e il testo tutto meraviglioso. Amo il libro in sé ma una buona, o meglio ottima, edizione sicuramente me lo ha fatto amare ancora di più, e lo custodirò come uno dei gioielli più preziosi. Come ho già detto, soprattutto voi aspiranti architetti e appassionati dell'architettura: leggetelo ma soprattutto studiatelo!

 
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roccabruna, 27 agosto 1965), è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Tra le figure più influenti della storia dell'architettura contemporanea, viene ricordato – assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto – come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell'uso del calcestruzzo armato per l'architettura, è stato anche uno dei padri dell'urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fuse l'architettura con i bisogni sociali dell'uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo. Tra il 2016 e il 2017 sue opere sono state aggiunte alla lista dei siti patrimonio dell’umanità dell'UNESCO. Nella motivazione si legge che gli edifici scelti sono «una testimonianza dell'invenzione di un nuovo linguaggio architettonico che segna una rottura con il passato».

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