Il Giorno della Memoria in Italia si festeggia dal 2000 e nel 2005 le Nazioni Unite lo hanno istituito a livello internazionale. Viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno come commemorazione delle vittime dell'Olocausto, giorno in cui l'Armata Rossa liberò dai nazisti il campo di concentramento ad Auschwitz. Questa ricorrenza ha lo scopo di mantenere vivo il ricordo della Shoah, per non dimenticare mai il male, il dolore, la disumanità. Si deve ricordare per non commettere ancora gli stessi errori e/o orrori.
Un libro che tiene vivo il ricordo è il Diario di Anna Frank, il quale ad oggi è stato trasformato in graphic novel (edito Einaudi) conservando l'enfatizzazione e la forza della versione letteraria.
Anna Frank è una giovane vittima che ha raccolto la sua esperienza nel suo diario, ricevuto in regalo per il suo tredicesimo compleanno, lo considerava il suo più caro confidente, e lo chiamò Kitty. Anna Frank iniziò a scrivere all'età di 13 anni, poco prima di essere costretta a vivere con altre 8 persone nell'Alloggio segreto per sfuggire ai nazisti. Scrisse per due anni, fin quando nel 1944 i nazisti scoprirono il nascondiglio: la famiglia e gli amici vennero deportati nei campi di concentramento. Anna e Margot, la sorella, furono deportate prima al campo di sterminio di Auschwitz e successivamente a Bergen-Belsen, dove morirono per i postumi di una malattia. Degli 8 clandestini dell'alloggio riuscì a sopravvivere solo il padre Otto, il quale pubblicò il diario della figlia nel 1947. Inizialmente fu pubblicato con il titolo Het Achterhuis (La retrocasa), e fu tradotto in molte lingue, inoltre fu adattato per il cinema e il teatro e ad Amsterdam esiste un museo che è interamente dedicato alla ragazza.
Mi trovo in difficoltà ad esprimere un mio pensiero sul suo Diario. Ci sarebbe molto da dire sia dal punto di vista storico che emozionale. Storicamente un po' tutti conosciamo la sua vita e il periodo nel quale ha vissuto ma se si tratta di emozioni ogni persona ne ha provate diverse e varie, alcune anche simili con altri. Leggendo mi sono resa conto di quanto assomiglio ad Anna. Una giovane adolescente con le idee già ben formate, molto matura per la sua età, piena di ambizione, allegra, sempre fiduciosa nella vita e nel futuro, potremmo anche definirla socievole, ma in realtà non sentiva mai di potersi confidare con nessuno che la circondava, così il suo più caro confidente diventò il suo Diario. Proprio per diverse somiglianze sono riuscita ad immedesimarmi in lei e capire, almeno in parte, cosa provava in ogni situazione. Ha toccato in pieno la mia sensibilità e la porto nel cuore. Ammiro e amo Anna per la ragazza che è stata. La ammiro sopratutto per il suo coraggio, la sua tenacia, e per non aver mai abbandonato la fiducia, la speranza e le sue ambizioni.
Un libro che tutti dovrebbero leggere, per non dimenticare mai!
Citazioni tratte dal libro
Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei.
Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.
A dispetto di tutto quanto credo ancora che la gente abbia davvero un buon cuore.
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo.
Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo.
Anna Frank nasce il 12 giugno 1929 in Germania a Francoforte sul Meno, ha una sorella, Margot, di 3 anni più grande. La crisi economica, la salita al potere di Hitler e i crescenti sentimenti antisemitici pongono fine alla serenità familiare. Il padre Otto Frank e la madre così decido di lasciare la Germania ed emigrare verso l'Olanda, dove Otto apre un'attività imprenditoriale ad Amsterdam, le bambine, Anna e Margot, frequentano la scuola e la mamma Edith si occupa delle faccende domestiche. Le minacce di guerra in Europa si aggravano ed Otto cerca di emigrare in Inghilterra o negli USA, ma sono stati tentativi vani. Il 1° settembre 1939 la Germania invade la Polonia e questo evento segna l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Però rimane ancora viva la speranza che l'Olanda non venga coinvolta nel conflitto, ma il 10 maggio del 1940 le truppe tedesche invadono il paese, cinque giorni più tardi l'Olanda si arrende e viene occupata. In breve tempo vengono attuati provvedimenti antisemitici. La libertà per gli ebrei viene sempre più limitata ed Anna e Margot sono obbligate a trasferirsi in una scuola ebraica e ad Otto viene tolto il titolo di proprietario della sua azienda. Otto ed Edith tentano nuovamente di emigrare verso gli Stati Uniti ma anche questa volta è un tentativo vano, così decidono di nascondersi. Otto riesce ad allestire un alloggio segreto nella sua azienda, grazie all'aiuto di alcuni dipendenti e impiegati dell'azienda.
Il 5 luglio 1942 Margot riceve una convocazione per l'arruolamento in un campo di lavoro in Germania, e il giorno seguente la famiglia Frank si rifugia nell'alloggio. Dopo una settimana si aggiunse la famiglia Van Daan e nel novembre dello stesso anno arriva l'ottavo clandestino, il dentista Dussel. Nell'alloggio devono essere sempre molto silenziosi, vivendo nella paura e cercando di far trascorrere il tempo nel miglior modo possibile. Durante la clandestinità vengono aiutati da alcuni impiegati dell'attività e dal capo magazziniere; queste persone non sono solo chi gli procura viveri, vestiti e tutto ciò che gli occorre ma sono l'unico legame con il mondo esterno.
Poco prima di entrare in clandestinità Anna riceve in dono un diario per il suo compleanno e inizia subito a scrivere. Nell'alloggio annota le dinamiche della giornata, parla di sé, e trova in quell'oggetto un grande conforto. Dopo un'annuncio radiofonico inglese, in cui si comunica di conservare i diari del periodo di guerra, Anna inizia a pensare di trasformare il suo Diario in un romanzo con il titolo L'Alloggio segreto, ma questo sogno muore quasi sul nascere. Poco dopo i clandestini dell'alloggio segreto vengono scoperti e arrestati. Il 4 agosto del 1944 vengono deportati ad Auschwitz e anche i due impiegati che li anno protetti sono stati internati in un campo di concentramento, ad Amersfoort, uno dei due viene liberato dopo pochi giorni e l'altro riusce a fuggire dopo 6 mesi. Dopo l'arresto Miep e Bep salvano il Diario di Anna che era rimasto nell'Alloggio segreto.
Degli otto clandestini solo Otto Frank è riuscito a sopravvivere alla guerra. Otto appena tornato in Olanda viene subito a conoscenza della morte della moglie, ma riguardo alle figlie non ha notizie così tiene viva la speranza di ritrovarle. A giugno giunge ad Amsterdam e si reca da Jan e Miep, dove rimane per 7 anni. Otto Frank cerca di ritrovare le figlie ma a luglio gli giunge la notizia che morirono entrambe a Bergen-Belsen a causa di una malattia. Miep gli consegna il Diario di Anna. Nel leggerlo scopre un'Anna diversa e ne rimane colpito profondamente.
Alcuni amici convinsero Otto che il Diario è un documento di grande valore e il 25 giugno del 1947 fu pubblicato con il titolo Het Achterhius (L'Alloggio segreto). Il Diario si diffuse subito, a cui seguono innumerevoli ristampe, traduzioni, un adattamento teatrale e cinematografico.
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