Recensione - I Pionieri

I Pionieri

di Luca Scivoletto
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Casa editrice: Fandango Libri
Genere: Romanzo storico
Data di uscita: 31 ottobre 2019
Copertina flessibile
335 pagine
Prezzo: €18,00 cartaceo - € 9,99 ebook

Trama
Nella Sicilia della fine degli anni '80, i genitori di Enrico Belfiore hanno un'unica passione - la politica, il Partito, il comunismo - e seguendo principi ben chiari hanno educato i figli: mai una gita al mare, mai una vacanza, mai fraternizzare con le famiglie che votano Dc, niente vestiti di marca, mai cedere al consumismo, presenza obbligatoria alle manifestazioni e alle marce per la pace. Michele, il padre, è il vicesegretario regionale del Pci; Luisa, la madre, sta cercando da anni di laurearsi in Psicologia; Chiara, la sorella maggiore, andrà presto via di casa per studiare all'università e sobilla il fratello alla rivolta, anche perché - dice sadica - i genitori presto si separeranno. Sì perché Enrico, diversamente dal suo amico Renato che pensa solo a essere un bravo comunista, vuole essere un ragazzino normale, avere le scarpe che hanno tutti, giocare a calcio, mettersi con la compagna di classe di cui si è innamorato e che cerca disperatamente di conquistare anche se è figlia di costruttori, vuole scrollarsi di dosso quella fama noiosa di piccolo sovietico. E durante il suo primo anno di scuola media lavorerà strenuamente alla propria "liberazione", tra litigi con Renato, comizi e riunioni in sezione, bugie ai genitori e nuove amicizie (tutte da evitare in teoria). Solo che un pizzico di fortuna servirebbe per non essere scoperti... Da una provincia marginale, con un passo comico disarmante Luca Scivoletto racconta la fine del più grande partito comunista d'Europa, la caduta del Muro di Berlino e la Svolta di Occhetto, il crollo del Pci nelle parole di un ragazzino quasi adolescente in lotta per la propria indipendenza.

Recensione
Ho letto I pionieri in una sola notte, mi sono lasciata trasportare dalla storia pagina dopo pagina nella Sicilia degli anni '80 nella famiglia di Enrico Belfiore, composta da lui, i genitori e dalla sorella Chiara.
I genitori sono comunisti e la politica è la loro unica passione, in base alla quale hanno educato i figli, anche se essa è spettata quasi totalmente a Luisa poiché Michele Belfiore, essendo il sindaco del Paesone, era sempre totalmente assorto dalla politica.
I genitori provano a inculcare i loro ideali politici a Enrico ma se ne distaccherà, mentre Chiara sembra essere impermeabile.
Ma politica non si sente vivacemente soltanto in casa ma ovunque anche nella scuola e tra i professori.

La situazione domestica non era delle migliori, Michele e Luisa arriveranno al divorzio e figli sono alla ricerca di una fuga da casa. Per Chiara è più semplice, dovrà trasferirsi per proseguire gli studi all'università. Enrico decide di fuggire e cerca rifugio dal suo migliore amico Renato, per poi pianificare una fuga insieme.

Enrico e Renato sono amici da una vita ma iniziano a cambiare e a mostrare le loro diversità: Enrico vorrebbe essere normale, come tutti gli altri, invece Renato è un comunista convinto e vive la sua vita in base al suo credo politico.
Grazie ai suoi ideali Renato è anche il personaggio che trae maggior interesse nel lettore, è estremo e ossessionato dalle regole del comunismo e non riesce a scendere a compromessi.
Enrico inizierà a frequentare altri compagni anche democristiani e fascisti, acquisterà delle scarpe americane e guarderà film americani... ma Renato no.

L'autore riesce a far entrare il lettore in empatia con i vari personaggi e riesce a comunicare ogni stato d'animo.
Ho apprezzato molto anche il lessico e lo stile, nonostante siano presenti dei termini dialettali ma che sono comprensibili anche senza traduzione.
L'amicizia svolge un ruolo fondamentale nella narrazione e non solo per quanto riguarda l'amicizia tra Enrico e Renato; questa tematica trasmette il messaggio che si può essere amici nonostante gli ideali diversi.

La storia è semplice, ironica e racconta la fine del più grande partito comunista d'Europa, la caduta del Muro di Berlino e la Svolta di Occhetto, il crollo del Pci attraverso le parole di Enrico, un ragazzino che sta lottando per la propria indipendenza e sta cercando la propria identità.

L'autore
Luca Scivoletto (Modica, 1981) gira numerosi corti durante l'adolescenza, per approdare a 18 anni al Bellaria Film Festival con il mediometraggio autoprodotto La luna nelle mani. In seguito firma Ho deciso (2004), con cui vince la prima edizione de «La 25a Ora» su La7; e Ieri (2006), con cui accede al Talent Campus del Festival di Berlino e alla selezione per il Prix UIP – EFA del Festival di Rotterdam. Negli anni successivi ha realizzato diversi documentari, tra cui A Nord Est (2010, co-regia con Milo Adami) e Con quella faccia da straniera (2013). Nel 2015 torna alla finzione con L'Uomo Pietra, premio Miglior Cortometraggio al RIFF – Rome Independent Film Festival. Ha conseguito laurea e dottorato di ricerca in Cinema presso l'Università di Roma La Sapienza.

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6 commenti:

  1. Non ho mai letto libri su questo tema però sembra molto interessante, me lo segno!

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  2. Non è una tematica di cui leggerei in libro, però devo dire che mi sono quasi convinta

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  3. Mi piacciono davvero molto i romanzi storici, mi segno questo titolo

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  4. Un libro molto interessante e non avendo letto nulla a riguardo, credo proprio che in futuro lo leggerò.

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  5. questo romanzo ha molti elementi che non mi ispirano e una fra questi è che è ambientato in Italia ( si lo so sono strana ma non riescono a coinvolgermi i libri ambientati dove vivo) a parte ciò la tua recensione mi ha interessata parecchio, quindi magari ci farò un pensierino :)

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