Verità ombelicale
di Monica FerraraCasa Editrice: Libereria
Copertina flessibile
238 pagine
Prezzo: €13 cartaceo
Sinossi
La poetessa fa dialogare due elementi apparentemente incompatibili: l’impulsività della poesia e la razionalità del cubo di Rubik. Ogni capitolo della raccolta spiega una diversa fase o caratteristica del rompicapo che coincide con le poesie che la seguono. Per facilitare il lettore l’autrice ha inserito delle illustrazioni in cui riproduce fedelmente i movimenti e gli algoritmi da riprodurre. I temi affrontati di abbandono, dolore, alienazione e desiderio di rivincita, comuni a tutti gli esseri umani, vi faranno immergere in una profonda analisi introspettiva.
Recensione
Verità ombelicale è una raccolta di poesie straripante di emozioni; ogni verso scuote il lettore. Monica Ferrara ha uno stile personale e unico, fuori dal comune, crudo e a tratti grottesco. Uno stile viscerale che entra anche nelle viscere del lettore. Versi liberi articolati dal dolore.
Fin dall'introduzione ci è subito chiaro e ben spiegato il legame tra le poesie e il cubo di Rubik; anche se apparentemente due cose sconnesse e completamente diverse la poetessa riuscirà a farle compenetrare alla perfezione tramite metafore.
Il cubo di Rubik è il vero protagonista di questa raccolta di poesie, esso è metafora del percorso poetico in cui vi state per inoltrare.Ogni parte della raccolta è anticipata da poche pagine le quali esplicitano il nesso con il cubo di Rubik e le illustrazioni che si possono riprodurre fedelmente per ricomporre tutte le facce del cubo.
Ogni capitolo mostrerà un pezzettino di soluzione di questo famoso rompicapo e categorizzerà metaforicamente le mie poesie che lo seguiranno.
A seguito dell'introduzione e le poesie introduttive abbiamo la sezione nominata ''Iniziare''. In questa sezione ci sono tutte le poesie più dolorose. Tramite i versi ripercorriamo le difficoltà e i dolori di Monica Ferrara che l'hanno segnata profondamente. Questa sezione corrisponde al primo strato del cubo che è quello più difficile e va ad abbracciare alla perfezione la sofferenza enorme.
Passiamo al ''Secondo strato'', anche qui troveremo dolori e sofferenza ma ridotti rispetto ai precedenti.
Il parallelismo con il cubo è che anche se ora avete preso confidenza con esso qui potrete commettere ancora degli errori che vi faranno ricominciare tutto daccapo.E dopo il ''Secondo strato''? C'è il terzo? Indubbiamente, ma ci troviamo davanti a ''Uno, due, tre'' casi. In base al caso nel quale ci si trova per quanto riguarda il cubo di Rubik bisogna procedere in modo diverso e la quantità dei casi è associata alla caratteristica ricorrente della poetessa di affiancare tre termini, verbi o aggettivi per enfatizzare il concetto.
Il ricomporre le facce del cubo si affiancano al percorso per sconfiggere il dolore. Una volta arrivati al punto quattro si pensa agli ''Angoli e spigoli''. Il momento in cui si inizia a smussare, far combaciare, mettere a posto. Tutte poesie che racchiudono qualcosa che non va, qualcosa che non è stato ancora completato, messo al posto giusto.
E adesso? ''Finire''. Siamo giunti quasi alla fine, manca poco e tutte le facce del cubo saranno ricomposte, ma il dolore sarà tutto svanito? Siamo sicuri che arrivare alla fine di un qualcosa significa per forza rinascere, stare bene, aver vinto?
La fine è vista talvolta come distruzione e sconfitta; talvolta come speranza e rinascita. In questa sezione verranno racchiuse poesie che evocano immagini di rottura completa o sollievo desiderato dopo un periodo difficile.La fine è la parte più difficile, quella più confusionaria; la parte in cui sembra che tutto si stia scombinando di nuovo ma con i movimenti giusti invece si mette tutto nell'ordine corretto, finalmente si arrivare a conclusione e/o a destinazione.
La poesia è la mia pancia
mi aggrappo all'ombelico
camminando
come per toccare il centro di me stessa
così sto in equilibrio.
Mi accorgo di stare così
a volte
mano appoggiata sul ventre
indice e pollice
pizzicano la pelle sottile.
Abitudine involontaria.
Mi chiedo se c'entrimia madre
ed il cordone spezzato
se sia lei la mia (in)sicurezza.
La poesia è la mia pancia
perché non m'importa di studiare
le parole
butto fuori ciò che esce
perché la mia pancia
è emozione
che si vive pura e limpida
come questi versi senza rima
Verità ombelicale.
ATTENZIONE!
Sostieni il blog acquistando da Amazon tramite questo link generico https://amzn.to/2GTPZPR. Per ogni acquisto effettuato nelle 24h dal clic sul link Amazon mi darà una percentuale massima del 10% che potrò usare per alimentare il blog e comprare libri di cui parlarvi. Grazie!
Solitamente non leggo libri di poesie, ma questo sembra davvero originale ed interessante, non me lo farò scappare!
RispondiEliminaAdoro i libri di poesie, e questo devo assolutamente leggerlo. Lo aggiungo in WL.
RispondiEliminapurtroppo non mi ispira tantissimo, quindi almeno per adesso non credo di volerlo leggere
RispondiEliminaPurtroppo le poesie non fanno per me mi sa che salto questo libro
RispondiEliminaPurtroppo non leggo poesie, non fanno proprio per me...
RispondiElimina