Recensione - L'ultimo amico

L'ultimo amico

di Edmondo De Amicis
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Casa Editrice: Caravaggio Editore
Collana: I classici ritrovati
Curatore: Enrico De Luca
Genere: Racconto (Classico)
Data di uscita: 11 giugno 2019
Copertina flessibile
72 pagine
Prezzo: €7,90 cartaceo - € 3,00 ebook

Trama
L'ultimo amico è un racconto poco noto di Edmondo De Amicis. Concepito negli ultimi anni della sua vita, dopo le dolorose perdite della madre e del figlio ventenne, morto suicida, e in seguito alla separazione dalla moglie, è incentrato sul rapporto fra l'ormai anziano scrittore e Dick, il suo cane. De Amicis descrive il superamento dei suoi stessi pregiudizi mediante la convivenza con un essere che si rivela dotato di elevate capacità intellettive e affettive, al punto da essere considerato l'ultimo vero amico, colui che gli viene in aiuto in un periodo straordinariamente buio e difficile. Nella presente edizione annotata, curata da Enrico De Luca, sono state segnalate tutte le varianti fra la prima versione del testo (1900) e quella del 1905 che rappresenta l'ultima volontà dell'autore.

EDMONDO DE AMICIS (1846-1908) oltre a essere l'autore del celebre romanzo Cuore (1886) ha scritto numerose raccolte di racconti, fra le quali: La vita militare. Bozzetti (1868), Fra scuola e casa (1892), La maestrina degli operai (1895), Nel regno del Cervino (1902); libri di viaggio (Spagna, Olanda, Ricordi di Londra, Ricordi di Parigi, Marocco, Costantinopoli, Sull'Oceano); romanzi legati a finalità pedagogiche e sociali come Gli amici, Il romanzo d'un maestro, Primo Maggio [incompiuto], Gli azzurri e i rossi, La carrozza di tutti; scritti politici raccolti nel 1899 in Lotte civili. Raccolta di bozzetti; scritti e conferenze socialistiche e un saggio sulla lingua italiana (L'idioma gentile).

Recensione
Edmondo De Amicis racconta in poche pagine il rapporto con il suo fedele cane-amico Dick e lo fa in modo dettagliato, con tenerezza, mettendo in luce la fedeltà del suo amico e come l'animale sia davvero il suo ultimo vero amico, soprattutto in quell'ultimo periodo della sua vita ricco di dolore.

Nel racconto non viene mai fatto riferimento esplicito alle cause del dolore dell'autore, infatti è importante l'introduzione di Enrico De Luca per conoscere tutto il quadro della situazione e sapere appunto le cause e non solo il fatto che De Amicis sta soffrendo.

Inoltre questo racconto, dall'osservazione dei gesti d'affetto dell'animale, diventa una lunga riflessione amara su quanto è difficile creare dei rapporti di amicizia umani e sinceri.
A parte l'amarezza questa riflessione, in forma di dialogo a una sola voce, è immersa in uno scenario commovente e intimo.

Chiunque ha o almeno ha avuto un cane può immedesimarsi in pieno nel racconto e lasciarsi cullare dalle parole dell'autore. Ma è un libro da leggere per tutti, amanti degli animali, possessori di animali, chi non li ha mai avuti ma vorrebbe etc, per lasciarsi cullare dalle parole di De Amicis per un paio d'ore, ma potrebbero essere anche troppe.

Il racconto è molto scorrevole e fluido questo permette di leggerlo in pochissimo tempo e tutto in una volta. Lo stile dell'autore è raffinato e il linguaggio forbito, una prosa ormai insolita ma che non perderà mai il suo incanto. L'edizione è molto curata sia dal punto di vista del testo sia a livello grafico. Il racconto è ricco di note che rendono molto più chiaro il testo. Inoltre ogni pagina è arricchita da una cornice che impreziosisce il libro. All'inizio del racconto troviamo un'illustrazione dell'autore e al termine troviamo due illustrazione di De Amicis con il suo amico Dick.

L'autore
Edmondo De Amicis intrapresa ancor giovanissimo la carriera militare, dopo aver partecipato alla campagna del 1866, lasciò l’esercito per l’attività di giornalista, saggista e narratore. Nel 1891 aderì al socialismo, facendosi portavoce dell’atteggiamento filantropico della borghesia illuminata di fine secolo. Ottenne la fama con i bozzetti raccolti nel volume La vita militare (1868), cui seguirono colorite relazioni di viaggio (da Spagna, 1873, a Ricordi di Parigi, 1879). La sincera tensione morale della scrittura è l’elemento che ha fatto la fortuna della sua opera più celebre, Cuore (1886). Finzione di racconto-diario di un bambino di terza elementare, il libro ha avuto lungo successo ed è stato tradotto in tutte le principali lingue del mondo: assai ammirato ai suoi tempi, è stato oggetto, poi, di pesanti riserve, specie per il contenuto ideologico, giudicato troppo celebrativo dei valori patriottici e sociali propagandati dall’Italia umbertina. Resta il fatto che esso rappresentò per più generazioni una sorta di «codice della morale laica» post-risorgimentale. Attento ai valori dello stile, De Amicis intervenne nella questione della lingua (L’idioma gentile, 1905), aderendo a un ideale che, sull’esempio manzoniano, mirava a una prosa «moderna e perfettamente italiana». Fra le altre opere: Romanzo di un maestro (1890), La carrozza di tutti (1899), Sull’oceano (1899), Primo maggio (postumo, 1980). Ad Amore e ginnastica (1892), un racconto lungo di vena ironica e maliziosa, è toccato in tempi recenti un successo editoriale e cinematografico.

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8 commenti:

  1. Sembra davvero interessante, inoltre non ho ancora letto nulla di De Amicis e potrebbe essere il libro giusto con cui iniziare.

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  2. Con tutto che mi ispira abbastanza non mi piace leggere i racconti :(

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  3. Con tutto che mi ispira abbastanza non mi piace leggere i racconti :(

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  4. Non ho mai letto qualcosa di De Amicis, ma devo dire che questo libro potrebbe essere uno con cui potermi approcciare. Mi hai incuriosito particolarmente.

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  5. Ho letto questo libro per scuola e mi sa che l'oppressione messa dagli insegnanti non me lo abbia fatto apprezzare

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  6. So di molte persone che lo hanno letto e apprezzato, io però non ho mai avuto occasione

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  7. Non conoscevo questo titolo! Mi è piaciuta molto la tua recensione mi hai messo curiosità

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  8. Sembra davvero interessante, a primo sguardo non so se l'avrei scelto come lettura ma la tua recensione mi ha convinta!

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