L'amore ai tempi del petrolio
di Nawal Al-Sa'dawi|cliccate sul titolo per acquistarlo|
Casa Editrice: Fandango
Genere: Giallo
Traduttrice: Stefania Dell’Anna
Traduttrice: Stefania Dell’Anna
Data di uscita: 30 luglio 2020
Copertina flessibile
176 pagine
Prezzo: €17,00 cartaceo - €9,99 ebook
Trama
In un paese africano senza nome una donna è partita e non è mai più tornata. Era un'archeologa e aveva una passione per la ricerca delle mummie, non indossava il velo, amava il suo lavoro, era emancipata. Perché è sparita? Qualcuno l'ha costretta o è stata una libera scelta? È davvero scomparsa? "L'amore ai tempi del petrolio" di Nawal al- Sa'dawi, uscito in Egitto nel 2011, è un giallo che racconta la condizione femminile non solo nei paesi autoritari ma in ogni società. Forse proprio questo ha spinto l'autrice a non utilizzare nomi, ma solo categorie - donne e uomini - affinché l'immedesimazione potesse essere totale. Donne sottomesse al lavoro, donne che lavorano anche più degli uomini ma senza uno stipendio, che viene invece pagato all'uomo con cui condividono il letto e la casa, a cui sono costrette a dire sempre di sì. Donne omologate. Donne dominate socialmente, economicamente e culturalmente. In questa terra di tirannia le relazioni sociali sono influenzate dal petrolio e dalla sua potenza, che riduce l'intero paese in schiavitù, dipendente da una forza esterna onnipresente. Critica feroce a Mubarak allora saldamente al potere e al suo governo fortemente condizionato da ingerenze esterne, duro attacco alle donne e alla loro paura di andare contro quel che ritengono un destino già scritto e immodificabile, questo romanzo è un'invettiva contro chi tenta di cancellare la storia, non a caso le statue che rappresentano divinità femminili vengono trasformate in divinità maschili... Ma è anche un viaggio onirico: l'archeologa alterna momenti di veglia al sogno, proprio per non essere assorbita dalla vischiosa e torbida monarchia del petrolio, e il lettore la segue incantato rifugiandosi nel suo mondo immaginario fatto di infiniti tentativi di fuga.
In un paese africano senza nome una donna è partita e non è mai più tornata. Era un'archeologa e aveva una passione per la ricerca delle mummie, non indossava il velo, amava il suo lavoro, era emancipata. Perché è sparita? Qualcuno l'ha costretta o è stata una libera scelta? È davvero scomparsa? "L'amore ai tempi del petrolio" di Nawal al- Sa'dawi, uscito in Egitto nel 2011, è un giallo che racconta la condizione femminile non solo nei paesi autoritari ma in ogni società. Forse proprio questo ha spinto l'autrice a non utilizzare nomi, ma solo categorie - donne e uomini - affinché l'immedesimazione potesse essere totale. Donne sottomesse al lavoro, donne che lavorano anche più degli uomini ma senza uno stipendio, che viene invece pagato all'uomo con cui condividono il letto e la casa, a cui sono costrette a dire sempre di sì. Donne omologate. Donne dominate socialmente, economicamente e culturalmente. In questa terra di tirannia le relazioni sociali sono influenzate dal petrolio e dalla sua potenza, che riduce l'intero paese in schiavitù, dipendente da una forza esterna onnipresente. Critica feroce a Mubarak allora saldamente al potere e al suo governo fortemente condizionato da ingerenze esterne, duro attacco alle donne e alla loro paura di andare contro quel che ritengono un destino già scritto e immodificabile, questo romanzo è un'invettiva contro chi tenta di cancellare la storia, non a caso le statue che rappresentano divinità femminili vengono trasformate in divinità maschili... Ma è anche un viaggio onirico: l'archeologa alterna momenti di veglia al sogno, proprio per non essere assorbita dalla vischiosa e torbida monarchia del petrolio, e il lettore la segue incantato rifugiandosi nel suo mondo immaginario fatto di infiniti tentativi di fuga.
Recensione
Mi aspettavo un romanzo diverso.
Non sto dicendo che sono stata delusa da questo libro, ma dalla trama mi aspettavo altro.
Viene presentato come un romanzo giallo, la cui protagonista è una donna senza nome che sparisce senza apparente motivo.
Durante tutta la lettura mi sono sentita confusa e cercavo di non distrarmi neanche per pochi secondi per paura che perdessi il filo e non riuscissi più a seguire la narrazione e le varie vicende. Nonostante questo a volte sono tornata indietro mezza pagina/una pagina per capire meglio ed essere sicura che stessi ancora seguendo bene la storia.
L'amore ai tempi del petrolio è un continuo alternarsi tra realtà e mondo onirico e a volte si teme di perdersi in questo continuo succedersi.
Nessun personaggio ha un nome, questo l'ho particolarmente apprezzato. Potrebbe essere un elemento di confusione ma lascia il lettore immergersi a pieno nella situazione femminile narrata. Stessa cosa per quanto riguarda il luogo. Dove siamo? Non è ben chiaro: nella trama c'è scritto che si tratta di un paese africano. Oltre questo non sapremo altro.
Mi aspettavo un romanzo diverso.
Non sto dicendo che sono stata delusa da questo libro, ma dalla trama mi aspettavo altro.
Viene presentato come un romanzo giallo, la cui protagonista è una donna senza nome che sparisce senza apparente motivo.
Durante tutta la lettura mi sono sentita confusa e cercavo di non distrarmi neanche per pochi secondi per paura che perdessi il filo e non riuscissi più a seguire la narrazione e le varie vicende. Nonostante questo a volte sono tornata indietro mezza pagina/una pagina per capire meglio ed essere sicura che stessi ancora seguendo bene la storia.
L'amore ai tempi del petrolio è un continuo alternarsi tra realtà e mondo onirico e a volte si teme di perdersi in questo continuo succedersi.
Nessun personaggio ha un nome, questo l'ho particolarmente apprezzato. Potrebbe essere un elemento di confusione ma lascia il lettore immergersi a pieno nella situazione femminile narrata. Stessa cosa per quanto riguarda il luogo. Dove siamo? Non è ben chiaro: nella trama c'è scritto che si tratta di un paese africano. Oltre questo non sapremo altro.
Il fatto di aver scelto di non usare nomi e dare una localizzazione precisa va a sottolineare che la condizione femminile non è circoscritta in un certo perimetro ma piuttosto è diffusa e la storia narrata in questo romanzo potrebbe appartenere a chiunque in un indeterminato posto nel mondo.
Il romanzo è una forte critica a paesi autoritari e più in generale a ogni paese in cui regna il patriarcato e la condizione femminile è ancora disastrosa, sia a livello culturale sia sociale che economico. Ma la critica non si ferma qui. Vengono tirate in causa anche le donne che non hanno il coraggio di lottare per i propri diritti e scelgono di rimanere in una condizione di sottomissione, con rassegnazione passiva.
Il petrolio gioca un ruolo fondamentale nella narrazione.
Ho associato la sua consistenza alla condizione femminile e all'aspetto economico e ho trovato riscontro nella nota dell'autrice al termine del romanzo.
Nella nota si trovano anche diverse informazioni che potrebbero chiarire diversi dubbi al lettore e togliere buona parte dello stato confusionale che si è generato pagina dopo pagina.
Ho associato la sua consistenza alla condizione femminile e all'aspetto economico e ho trovato riscontro nella nota dell'autrice al termine del romanzo.
Nella nota si trovano anche diverse informazioni che potrebbero chiarire diversi dubbi al lettore e togliere buona parte dello stato confusionale che si è generato pagina dopo pagina.
Come scritto all'inizio mi aspettavo un romanzo diverso, con un impatto emotivo maggiore e una storia che appartenesse a una donna, e in generale a persone, e a un luogo ben delineati. Mi aspettavo anche una storia chiara e ben delineata senza trovarmi nelle montagne russe tra il mondo onirico e quello reale. Nonostante questo e la confusione l'ho apprezzato molto. Mi ha fatto riflettere e analizzare ancora una volta la condizione femminile, nel mondo.
L'autrice
Nawal al-Sa‘dawi è una femminista egiziana di fama internazionale, scrittrice, attivista e psichiatra. Fondatrice e presidente dell’Arab Women’s Solidarity Association e cofondatrice dell’Arab Association for Human Rights. Ha ricevuto dottorati onorari dalle università di York, Illinois a Chicago, St Andrews e Tromsø, così come dall’Universidad Nacional Autónoma de México. Tra i numerosi premi e riconoscimenti di cui è stata insignita ricordiamo il Premio Internacional Catalunya, il Council of Europe North-South Prize, il Women of the Year Award (UK), il Sean MacBride Peace Prize (Irlanda), e l’Ordre national du mérite. Nawal al-Sa‘dawi è la protagonista del film documentario della BBC Imagine. Le sue opere teatrali, i racconti e i romanzi sono stati tradotti in oltre trenta lingue e sono studiati nelle università di tutto il mondo. Nel 2019 è comparso per Fandango Libri il romanzo Memorie di una donna medico.
Nawal al-Sa‘dawi è una femminista egiziana di fama internazionale, scrittrice, attivista e psichiatra. Fondatrice e presidente dell’Arab Women’s Solidarity Association e cofondatrice dell’Arab Association for Human Rights. Ha ricevuto dottorati onorari dalle università di York, Illinois a Chicago, St Andrews e Tromsø, così come dall’Universidad Nacional Autónoma de México. Tra i numerosi premi e riconoscimenti di cui è stata insignita ricordiamo il Premio Internacional Catalunya, il Council of Europe North-South Prize, il Women of the Year Award (UK), il Sean MacBride Peace Prize (Irlanda), e l’Ordre national du mérite. Nawal al-Sa‘dawi è la protagonista del film documentario della BBC Imagine. Le sue opere teatrali, i racconti e i romanzi sono stati tradotti in oltre trenta lingue e sono studiati nelle università di tutto il mondo. Nel 2019 è comparso per Fandango Libri il romanzo Memorie di una donna medico.
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Nonostante qualche aspetto non proprio positivo che hai riscontrato, penso che sia comunque un libro che vada letto proprio per la tematica trattata, quindi mi segno subito il titolo.
RispondiEliminaNon conoscevo il titolo! Ammetto che sembra intrigante nonostante nè sia il mio genere e abbia anche qualche difettuccio
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