Segnalazione - Una santa mancata

Una santa mancata

di Maria Cristina Pizzuto
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Casa Editrice: Tulipani Edizione
Genere: Narrativa
Data di uscita: 11 dicembre 2019
Copertina flessibile
68 pagine
Prezzo: €9,99 cartaceo - €0,99 ebook

Trama
Ci sono grandi donne da scoprire e grandi opere da conoscere. Chi è Filomena Pizzuto? Perché l’autrice ci racconta della sua vita? L’autrice ci prende per mano in questo viaggio interiore, raccontandoci della vita di Filomena Pizzuto e non solo: l’autrice ci porta indietro nel tempo, mostrando gli usi e costumi, delle esperienze, delle conseguenze di alcune scelte. Perché il passato è il laccio con cui ci leghiamo al presente. Tocca a noi spezzarlo o stringerlo.

L'autrice
Maria Cristina Pizzuto, nata a Milano. La sua infanzia l'ha trascorsa a Bresso (MI). All'età di 13 anni la sua famiglia si è separata. Suo papà è rimasto a Bresso(MI), mentre lei e suo fratello più piccolo di 10 anni, sono andati ad abitare a Gorgonzola (MI). Ha fatto lì tutte le superiori. Era un liceo scientifico sperimentale ad indirizzo ambientale. Ha fatto i primi 6 mesi di università alla Bicocca con facoltà di Geologia. Al secondo anno avrebbe potuto prendere l'indirizzo di geologia marina ma si è fermata molto prima perché aveva capito che non era quella la sua vera vocazione. Appena ha trovato lavoro è uscita da scuola. Ha scritto dalla 3° media circa, in primis poesie poi si è dedicata sia a quelle che a scrivere racconti con modalità diverse di scrittura. Ha pubblicato diversi romanzi, tra cui un saggio sull’anoressia. Attualmente abita a Fara Gera d'Adda (BG).

Ho scritto questo libro perché...
Il libro è nato dall'idea di poter far uscire il vissuto di Filomena Pizzuto per poter valorizzare questa persona rimasta nascosta nel mondo, ma che ha dato tanto e da lei prendere spunto per raccontare
delle virtù e dei piccoli gesti con cui portarle in un mondo che sta sempre più perdendo i valori morali del cuore per dei valori più egocentrici.

Estratto 
Perché le persone avevano passato le sofferenze della guerra ed avevano imparato ad apprezzare le piccole sfumature della vita, vi era complicità, rispetto e soprattutto condivisione. Ognuno aiutava l'altro per quello che poteva. Ovviamente non tutti anche in quel periodo, erano così altruisti, ed anzi probabilmente la maggioranza era attaccato al suo panino, sua unica fonte di vita. Quindi non nascondiamoci quando diciamo che prima era meglio... non è vero... Noi stiamo molto meglio fisicamente parlando, ma stiamo peggio internamente e spiritualmente, perché il nostro cuore è privo di valori, o meglio ci sono, ma non riescono a concretizzarsi in questa vita.

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3 commenti:

  1. Sono davvero curiosa interessata a questo titolo

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  2. L'estratto mi ha incuriosito molto, quindi vado a segnarmi il titolo.

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  3. L'estratti mi incuriosisce particolarmente, non conoscevo questa autrice

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