Recensione - Non sono stato io

Non sono stato io

di Daniele Derossi
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Casa Editrice: Marsilio
Genere: Thriller
Data di uscita: 21 febbraio 2019
Copertina flessibile
231 pagine
Prezzo: €16 cartaceo - €9,99 ebook

Trama
Ada, dopo la separazione dallo scienziato pachistano Bashir, lascia Londra e torna con Giacomo, suo figlio, a Serana, il paese dell'Alta Val di Susa in cui è nata. Giacomo ha otto anni, sa molte cose sugli animali e sul mondo, ma nella nuova scuola non ha amici. Tranne uno, Robi, un misterioso bambino - come pure se ne trovano in provincia - dai capelli rossi e dai giochi micidiali. Ada cerca di rifarsi una vita, ma Serana è un paese piccolo, gli abitanti sono pochi e si conoscono tutti. Così, mentre gli adulti sono impegnati a spettegolare di amanti e politica, Giacomo e il suo amico Robi si addentrano sempre più tra i boschi, fino alle rovine del castello appartenuto a un antico negromante: prima di loro, nessuno aveva mai ritrovato la porta dei sotterranei, dove si cela la minaccia che da secoli tiene sospeso il fiato degli abitanti della valle.

Recensione
Ada si separa con il marito e torna a Serena, bisognosa di appoggiarsi a qualcuno. Deve ripartire da zero, da sola con suo figlio Giacomo che anche lui a sua volta ha bisogno di ripartire da capo. Nel suo paese natio Ada ritrova tutte le sue vecchie conoscenze, amicizie e sua madre, ma ritroverà il suo paese come sempre: pieno di pettegolezzi e pregiudizi con gente ottusa. Ada però non è in grado di ripartire da zero e non riesce ad occuparsi del figlio come dovrebbe. Infatti Ada, troppo concentrata su se stessa e il proprio dolore, non si rende conto del malessere di Giacomo.

Ada è indubbiamente una donna fragile e non è facile entrare in empatia con il personaggio, spesso potrebbero dare fastidio alcuni suoi comportamenti e potrebbe risultare anche antipatica e talvolta infantile. Anche Giacomo ha la sua fragilità, ma è diverso dalla mamma e affronta il dolore in maniera completamente diversa. Un bambino inquieto con un mondo interiore che riesce ad esprimere a modo suo, in parte nascosto agli occhi del resto del mondo.

Il romanzo scorre velocemente ma è anche molto complesso, infatti ogni lettore può cogliere sfumature differenti e non credo che si riesce a coglierle tutte anche perché si viene influenzati dai propri pensieri e dalla propria persona. È quel tipo di romanzo che va letto, analizzato, assorbito e occorre anche confrontarsi con altri lettori. Durante la lettura si viene trascinati da un turbine che non ti lascia e ti invoglia pagina dopo pagina a continuare la storia senza mai voler staccare gli occhi dal libro. Il velo di sospensione è una costante e questo influisce sul voler continuare a leggere per capire come si evolverà la situazione e come andrà a finire il romanzo.

La narrazione è tra il macabro e il fiabesco. Lo stile è particolare e non potrebbe piacere subito. Personalmente fin dall'inizio ho amato lo stile; mi ha rapito, ma confrontandomi con altri lettori ho avuto la conferma che potrebbe infastidire e solo in un secondo momento si inizia ad apprezzare.

L'autore narra con naturalezza ogni aspetto di tutta la storia, ricostruendola e analizzando fino al profondo la psiche umana, che gioca un ruolo fondamentale, e come un trauma possa influire sulla nostra vita e condizionarci profondamente anche senza rendercene conto. Da qui l'esoterismo in un certo senso prende importanza e si insinua nella narrazione; forse è stato inserito perché a volte si tende ad incolpare il sovrannaturale soprattutto davanti a qualcosa di molto brutto e a cui non riusciamo a dare una giustificazione reale.

Il finale inaspettato mi ha sorpreso ma non l'ho apprezzato particolarmente. È piuttosto frettoloso, senza una spiegazione esaustiva e lascia più di qualcosa in sospeso. In più ci ritroviamo improvvisamente come trasportati da un mondo all'altro: da quello esoterico a quello reale. Nonostante il finale non mi ha convinto e mi ha lasciato abbastanza perplessa, nel complesso è davvero un bel libro che merita di esser letto. Offre numerosi spunti di riflessioni e come già detto va letto, analizzato e assorbito e solo in seguito si riesce a elaborare e costruire un pensiero completo, anche se quasi del tutto soggettivo.

L'autore
Daniele Derossiè nato a Torino. Dopo la laurea in Biologia, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi. Dal 2009 collabora con la coreografa Luigia Riva: insieme hanno creato le performance Incorpore[o], Inretita e Intempo, presentate in vari spazi espositivi e teatri europei. Nel 2013 ha pubblicato con Bompiani il suo primo romanzo, Nel cuore dell’anatomista. Vive a Londra con la moglie e i tre figli.

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5 commenti:

  1. Sembra un libro molto interessante, ma come hai detto tu, va analizzato e assimilato, quindi credo che lo leggerò quest'autunno, poiché d'estate preferisco leggere qualcosa di più leggero.

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  2. Non penso lo leggerò, almeno per adesso anche perché devo impegnarmi a studiare per un esame e non ho tanto tempo per impegnarmi a leggere

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  3. Non fa davvero per ne non ho molto tempo per lubri così intensi

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  4. È un libro molto intenso, quindi bisogna aver tempo per leggerlo. Di conseguenza lo aggiungo in WL, nella speranza di leggerlo presto.

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  5. Sembra interessante, anche se devo cercare il momento adatto per leggerlo, per adesso lo tengo in considerazione!

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